Una nuova cittadina… dalle Ombre di Monteselva

La mia Monteselva (badate bene, quel “mia” non è speso nella sfumatura “affettiva” della parola, ma ha precisamente il valore possessivo che la grammatica gli assegna) è una città con un grande indice di mobilità.

Gente che viene, gente che va.

E io, che sono il Primo Cittadino, tra le mie incombenze primarie ho quella di vigilare su tutto questo andirivieni, cosicché controllo praticamente una per una tutte le nuove richieste di residenza.

Quella relativa al personaggio che ha presentato la signora S.V., partecipante al concorso di scrittura indetto da quell’imbrattacarte-scribacchino di Patrizio Pacioni, mi ha particolarmente colpito.

Se guardate bene la foto e conoscete almeno con una certa approssimazione quali siano le mie preferenze “estetiche”, beh, non faticherete a scoprire il perché.

  Il Sindaco Alessio Tirabassi

 

 

Mi chiamo Simonetta Gigli e sono nata a Ferrara nel maggio del ‘92.

Dopo essermi diplomata infermiera ho lavorato in una struttura privata della mia città, finché non sono stata assunta presso l’Ospedale San Martino di Monteselva.

Quindi mi sono dovuta trasferire, lasciando a Ferrara i miei genitori e mio fratello adolescente.

Ho un carattere testardo, volitivo, e gli amici dico che risulto simpatica ma anche un po’ snob.

Amo leggere, soprattutto i classici, e mi piace ascoltare musica lirica e sinfonica.

Fino a poco tempo fa sono stata fidanzata con un ex compagno di liceo, che però, avendo avuto la possibilità di iscriversi in una prestigiosa università straniera… alla sottoscritta ha preferito una laurea in grado di aprirgli tutte le porte. E come dargli torto, con i tempi che corrono? 

Così da qualche mese sono single, e ho scoperto che non mi dispiace affatto, se devo dirla tutta.

Amo praticare lo jogging, per questo ho un fisico atletico e sodo: non per fare pubblicità al vino della casa, ma ho proprio una bella pelle, diafana e cosparsa di piccole lentiggini.

Gli occhi sono grandi e verdi, i capelli rosso-rame lunghi e folti.

E ho anche un paio di tette che non passano inosservate: tonde e piene come si conviene, a quanto mi si dice. 

 

(scheda presentata dall’Autore -o Autrice?-  S.V. partecipante al concorso «Le Ombre di Monteselva»)