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La location è quella, linda, accogliente e ancora odorosa di pittura fresca della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori – la organizzazione maggiormente rappresentativa degli scrittori italiani di tutte le forme ed espressioni – al numero 33 di Lungotevere dei Mellini) in una delle zone più eleganti e suggestive di Roma.
L’occasione è quella della presentazione pubblica delle opere finaliste del prestigioso concorso «Va in scena lo scrittore», che si avvia ormai alla conclusione con ben tre opere di Patrizio Pacioni selezionate per il round decisivo.
La sorpresa è che gran parte del pubblico che occupa tutti i posti disponibili della funzionale sala-eventi che ospita l’evento è composta di persone molto, ma molto giovani.
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Sono i ragazzi della II G dell’Istituto Comprensivo Garibaldi di Fondi, che, guidati per la parte relativa alla scrittura creativa, storica, letteraria e artistica dalla professoressa Debora Marrocco, coadiuvata dai professori Italo Vela, Franco de Benedictis, Giovanna Pagnani, Sabina Testa, Francesco Terelle, Ida Conte, Giovanna Bellina e Giuseppina Prota per la descrizione della caratteristiche organolettiche del vino, lo studio in lingua e del territorio, il coordinamento della parte grafica, i lavori di gruppo, i balli dell’Antica Roma e le musiche e la messa in scena, hanno creato la pièce «Nunc est bibendum».
Con piacevole leggerezza, ma con dovizia di particolari “tecnici”, e sorprendente proprietà di linguaggio i ragazzi parlano di “Uva Serpe” (pregiato vitigno caratteristico Greco del comprensorio Fondi-Itri-Sperlonga, utilizzato per la produzione del famoso vino Cecubo); con giovanile incoscienza “osano” scherzare con la maestosità della severa Romanità e con la sobria dignità delle matrone; trasformano il Consiglio Imperiale (completo della presenza dei “consiglieri-colti” Marziale, Plinio e Orazio) in un’assemblea dei soci di una cooperativa vinicola (“Siamo uomini tutti dotati di uno spiccato “senso del business” dice uno dei letterati-enologi) che si esaurisce in uno “scaciato” brindisi da trattoria di campagna.
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È una pièce allegra, che informa facendo sorridere, e non è cosa da poco.
Così gli spettatori, tra tante altre notizie acquisite, conoscono i contenuti dell’editto proibizionista e discriminatorio nei confronti delle donne chiamato «Senatus Consultus de Baccanalibus» che vietava le feste in onore di Bacco in quanto foriere di immoralità e sregolatezze.
Così viene ricordata la “guerra commerciale” tra i vini italici e quelli greci, tanto simile, per molti aspetti, a quella tra i vignaioli italiani e quelli francesi che è tuttora in corso. Senza esclusione di colpi.
Insomma, il divieto per le donne di bere vino dev’essere abolito, e le donne romane s’impegnano per questo, disposte, per spuntarla, anche ad arrivare a al Divo Augusto attraverso sua moglie Livia. In una lotta di rivendicazione da parte di un femminismo moderato ma molto tenace, se così si può dire.
Chi vince alla fine? Naturalmente le donne, c’è da dubitarne?, armate di quella fantasia ragionata trasgressività che fa impazzire e mette nel sacco ogni uomo che cammini su questa terra, fin dai primordi dell’umanità.
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Auguri di cuore ai giovani ricercatori-commediografi-attori, talmente bravi da meritare di essere nominati uno per uno: Samuele Angeloni, Jurgen Baha, Matteo Giuseppe Caprarelli, Alessia Conti, Alessia Di Mario, Alessia Di Trocchio, Giada Esteso, Asia Fasolo, Eleonora Fasolo, Selenia Iacovacci, Walter Mariani, Annarita Marrocco, Marco Marrocco, Iole Ostacolato, Ida Palazzo, Valentina Piccione, Anastasia Riccardi, Ilenia Salemme, Alessia Stasi, Giorgia Velli, Sara Zannella.
Buon lavoro agli/alle insegnanti che con tanto impegno, e felici risultati, si sono impegnati in questa impresa.
«E un’altra simile è già in cantiere», confida Debora Marrocco.
In bocca al lupo, naturalmente, a «Nunc est bibendum», la bella pièce della II G dell’ I.C. Garibaldi di Fondi.
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Vestale