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«Sono sicuro che l’idea dell’ “Agenda ritrovata”, (quella di portare dalla Lombardia alla Sicilia un’agenda rossa simile a quella scomparsa dopo la morte di Paolo Borsellino, per mezzo di una lunga staffetta ciclistica – ndr) è stata ispirata nelle menti dei cari ragazzi di Orablù direttamente da mia sorella Adele» dice Salvatore Borsellino, ultimo fratello superstite della famiglia, raccontando del progetto al quale ha dato il proprio entusiastico appoggio, di sé, dei suoi rapporti con Paolo e della solitudine che si era creata attorno al magistrato che, fino all’ultimo, continuò a fare il proprio dovere senza farsi spaventare.
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Così, con questa magica “maternità”, il progetto si mise in moto con fluidità ed entusiasmo, così, le maglie rosse in bicicletta partite il 25 giugno 2017 da Bollate ssfilando lungo le strade di tutta la penisola, per riportare quella famosa agenda in Sicilia, il successivo 19 luglio arrivarono a Palermo, portando a termine la missione di memoria e di informazione che si erano prefisse.
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Parla per ultimo, Salvatore Borsellino, ma il suo intervento è uno di quelli impastati di impegno sociale e civile, di coinvolgimento personale, di commossi ricordi e di amore per le Istituzioni e per lo Stato, che toccano i cuori e le coscienze, salutato, alla fine, da un lunghissimo e clamoroso applauso.
Su tutto e tutti incombe, silenziosa ma drammaticamente presente, quel libretto rosso dal quale Borsellino non si separava mai, perché su quelle pagine, ricorda il fratello Salvatore, «appuntava ogni tipo d’informazione riservata, fatti, situazioni, collegamenti e, soprattutto, nomi importanti e pericolosi».
Tutto questo è successo ieri pomeriggio, con la sala-eventi del Caffè Letterario Primo Piano talmente piena di gente che (nonostante la concorrenza di Librixia, che ospitava, contemporaneamente numerosi nomi di primo piano e di grande richiamo) più della età degli intervenuti all’evento, me compreso, sono stati costretti ad assistere tutto il tempo in piedi.
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Uno di quegli appuntamenti che restano bene impressi nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di essere presente e che riapre, alla grande una nuova stagione d’impegno del Caffè Letterario Primo Piano.
Da parte mia un caldo invito a partecipare anche voi a quel primo, necessario adempimento, costituito dal rinnovo delle tessere già in essere e dalla sottoscrizione di altre nuove: le ruote necessarie perché questa “bicicletta culturale” di ormai consolidata presenza e di grande valore per la città, continui a circolare.
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Valerio Vairo