Goodmorning Brescia (16) – Questa volta niente pacchi da Christo

Articolo in subappalto. Questa volta ci pensa il mio inviato speciale. Sapete chi.

   Bonera.2

 

 

Lo conoscevo come impacchettatore di monumenti.

Ma anche di palazzi, di mura antiche…

Quello di “The Floating Piers” però non è per niente un “pacco”.

Ci sono stato stamattina, perché del “raccontato” e del “sentito dire” non mi sono mai accontentato.

Sveglia alle 3 e 45, per essere al Lago d’Iseo per le 6, ora fissata per l’apertura al pubblico. Con la soddisfazione aggiuntiva e non compresa nel prezzo (che non c’è, perché la camminata sull’acqua non comporta alcun pedaggio) di vedere l’alba spuntare tra i colli rigogliosi e severi della Val Trompia.

Prima di trasmettervi le mie sensazioni (dopotutto è per questo che mi state leggendo, che ci sia state, che progettiate di andarci o che lo snobbiate arricciando il naso, o no?) però, mi preme fare qualche doverosa considerazione:

  1. Davvero ragguardevole la correttezza nei punti di ristoro: pur considerando l’assoluta eccezionalità dell’evento, la qualità del servizio appare alta e il livello dei prezzi ragionevolmente contenuto;
  2. Encomiabile il lavoro degli addetti alla sicurezza (sia gli stuart che le forze dell’ordine generosamente dispiegate in zona;
  3. Qualche perplessità (pur considerando le enormi di difficoltà di gestione della mobilità di ca. un milione di persone in pochi giorni) sulla rete dei trasporti che rende, soprattutto per chi non conosce la zona, davvero problematico l’avvicinamento all’evento;

a

Quando arrivo a Sulzano, nonostante la giornata sia ancora così giovane (una neonata, praticamente)  c’è già tanta gente in fila. Con grande soddisfazione, però, constato che il tempo di attesa non supera il quarto d’ora.

Poi sono lì, a sentire sotto i piedi lo sciabordio lieve delle onde, in una condizione di piacevole destabilizzazione, tra la terra ferma e il dominio dell’acqua. Passeggio, conversando con chi ti accompagna, ma il lago è lì, che reclama attenzione a ogni passo.

Sono lì, a vivere l’effimero. Sono lì, a divorare famelico una pietanza che, già lo so, perché, semplicemente, questa è la regola del gioco, mi sarà portata via dal piatto prima che ne sia completamente sazio,

Sono lì, languidamente malinconico sapendo che la prossima volta che verrò in riva all’Iseo, quella lunga striscia arancione la cercherò con lo sguardo, senza trovarla. Cerco di fissare tutto nella memoria, perché è lì che resterà, come il ricordo di un bacio o di una scottatura. Una carezza, per me.

Capisco che questa è la magia di Christo. 

Ricordo ciò che mi consigliava mia madre: “Alzati sempre da tavola quando ti resta ancora un po’ di appetiito”.

Il regalo, nel pacco, stavolta si trova.


    Patrizio Pacioni