Ex libris (4) – Fiori e spine nella dolceamara ortica di Velise

  

Ieri sera, a Desenzano, è cominciato tutto così: sorprendendo il pubblico che gremiva al limite della capienza la deliziosa Libreria  Castelli Podavini di via Roma, il romano Patrizio Pacioni, con impegno degno d’encomio e coraggio al limite della temerarietà, ha cercato di leggere in dialetto bresciano (variante “basso Garda”, per di più) la biografia di Velise Bonfante, autrice di  Fiore d’ortica.

 

Tutto si è risolto in una grande risata collettiva, naturalmente: quell’accordo iniziale che, come la nota di un diapason, ha messo in sintonia intervistatore, intervistata e spettatori per affrontare un discorso molto più profondo, ovverosia la presentazione del romanzo di Velise (nella foto qui sotto al centro tra Patrizio Pacioni e il giallista Roberto Van Heugten) già favorevolmente sperimentata come commediografa e poetessa.

Nel corso del serrato dialogo, si è delineata con chiarezza la semplice ma mai banale costruzione narrativa del romanzo della scrittrice gardesana: una storia di dolore, di degrado e di riscatto attraverso la porta stretta di un amore che non vuole arrendersi davanti agli ostacoli (talvolta talmente grandi da sembrare insormontabili) frapposti da una vita sfortunata.

Un affresco che, grazie a una ricostruzione storica e ambientale dettagliatissima e ai ritmi opportunamente d’antan di una scrittura solo apparentemente ingenua, riesce a riportare il lettore ai tempi in cui si svolge la vicenda. 

Una parola infine (ma ne meriterebbero molte di più) per Roberto Franzoni e Oreste Bianchi, che con le loro chitarre hanno vivacizzato la serata, eseguendo brani originali composti dallo stesso  Franzoni con le parole delle poesie di Velise Bonfante.

Titolo: Fiore d’ortica

Autore: Velise Bonfante

Editore: Marco Serra Tarantola

Anno: 2015

Pagine: 256

Prezzo: 15 €

ISBN: 9788867771189

 

   Il Lettore