
Nasce una nuova rubrica, nella quale discuterò sinteticamente con A.I. di fatti della politica, della cronaca, dello sport… e di molto altro.
Traendo spunto in tempo reale dalla realtà, interrogherò l’Intelligenza Artificiale ponendole domande semplici ma non banali. L’intento è quello di metterne alla prova la digitale sagacia e la presunta o presumibile terzietà, cercando inoltre di comparare quali siano coincidenze e differenze tra la gelida sapienza del silicio e il rozzo buon senso di noi poveri, limitatissimi (ma sempre attenti e curiosi delle cose del mondo, dalle più alte alle più banali) esseri umani.
Si comincia con la notizia che vede il Presidente U.S.A. Donald Trump che, parlando davanti a una rappresentanza del reparto di eccellenza dell’esercito stelle e strisce, rilascia una dichiarazione che ha lasciato molti (io tra quelli) sorpresi e increduli.
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La notizia:
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«Ho risolto otto guerre ma non mi daranno mail il Nobel per la pace» ha rivendicato il buon Donald parlando al il raduno straordinario in corso alla base dei Marines in Virginia. «Lo daranno a qualcuno che non ha combinato nulla o ha scritto un libro sulla mente di Donald Trump e su come si risolvono le guerre», ha aggiunto. Se non dovesse ricevere il premio, ha concluso, «Sarebbe un grave insulto per gli Stati Uniti».
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(fonte The Swiss voice in the world since 1935)
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Il colloquio:
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Cara A.I. o Anna Irene, se mi consenti di umanizzarti attraverso questo nome che mi è venuto spontaneo di assegnarti nell’intento di darti un’identità un po’ più “umana” che mi consenta di relazionarmi con te con maggiore confidenza.
il Presidente degli Sati Uniti d’America Donald Trump ha più volte dichiarato di avere messo fine a sette guerre nel corso del suo mandato o dei suoi mandati. Puoi dirmi a quali conflitti si riferisce?
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Caro Patrizio,
in effetti Donald Trump ha effettivamente affermato di aver concluso sette guerre durante il suo mandato, ma in realtà non esistono prove concrete che egli abbia risolto effettivamente sette conflitti bellici. L’unico accordo significativo al quale si può far riferimento è l’accordo tra Israele e Hamas, annunciato durante la sua presidenza, ma la cui tenuta è ancora da verificare. Per il resto, l’accordo più noto che potrebbe essere incluso nel suo elenco è probabilmente quello tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti o il Bahrein, noti come gli “Accordi di Abramo“, che sono stati effettivamente firmati durante il suo mandato. Degli altri conflitti che sarebbero stati formalmente chiusi sotto la sua presidenza… non c’è nessun riscontro obbiettivo.
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In sintesi:
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La mia amica Anna non ha fatto che confermare, con la lucida (e alquanto rigida) logica informatica che ne contraddistingue ogni modalità espressiva, quanto già era nei miei pensieri.
A quanto pare ciò che importa ai potenti non è più e non è mai affermare la verità. La priorità, con ogni evidenza, è quella di creare un effetto annuncio che, sia pure completamente slegato dal reale, si diffonda in tempi stretti al maggior numero possibile di soggetti, creando un alone mentale che nessuna smentita, persino nessuna prova contraria, potrà mai cancellare.
Ciò che rimarrà nell’immaginifico globale, infatti, sono i sette (o otto) conflitti bellici ai quali il sagace tycoon dalla bionda chioma cotonata o quel che l’è avrebbe posto fine, non certo la smentita pur lampante e inequivocabile dimostrata da una ricerca anche superficiale.
Ci sono rimedi? No, non c’è altro che fare il consueto appello alla ragione critica e all’approfondimento delle notizie. Un richiamo che, come sappiamo bene tutti, al tirare delle somme trova il tempo che trova.
Splendori e miserie del suffragio universale.
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Patrizio Pacioni – scrittore, drammaturgo e blogger
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P.S. – Per fortuna il problema, almeno per questa edizione del Premio, è stato risolto nel migliore dei modi: il Nobel per la Pace è stato assegnato alla coraggiosa attivista venezuelana Maria Corina Machado.