Ma(l)pensa Tu!

Giornale di bordo:

28 agosto dell’Anno di Grazia 2024, giovedì.

Al termine di una molto piacevole e interessante crociera nel mare del nord e nell’Oceano fino all’estrema propaggine del continente europeo, vale a dire Capo Nord, più a settentrione del quale ci sono solo mare e ghiaccio, si rientra nel porto di partenza di Amburgo. seconda città della Germania..

Una volta qui, doverosamente visitata la città anseatica che, coerentemente con il suo passato, costituisce ancora oggi una città-Stato e si fregia ufficialmente del titolo di Freie und Hansestadt, è previsto l’imbarco (stavolta aereo) , con destinazione Malpensa.

Vettore Lufthans(i)a (nel corso dell’articolo si cercherà di spiegare, con un esempio di vita vissuta, il perché di questa goliardica licenza).

Volo indiretto con scalo a Monaco di Baviera.

Si parte dal Flughafen Hamburg in ritardo e la cosa, considerato il ristretto margine temporale a disposizione tra atterraggio e successivo decollo, preoccupa non poco sia me che gli altri numerosi passeggeri (per larga parte “reduci” dalla divertente e confortevole crociera sulla nave Preziosa della MSC) interessati a prendere la coincidenza per l’aeroporto lombardo.

Infatti, una volta arrivati nella città bavarese, bisogna correre. Ma proprio correre, visto che al Flughafen München Franz Josef Strauß le distanze sono tali che, per passare da un terminal all’altro, è necessario spostarsi utilizzando una specie di metropolitana.

Grazie alla mia passione per footing e running riesco a salire a bordo tra i primissimi, ma prima che tutti i… concorrenti riescono a imbarcarsi, passa ancora del tempo.

Via, si parte, finalmente. Volo breve e confortevole, atterraggio pure. E arriva il momento di ritirare i bagagli che, come sa ogni viaggiatore abituale, in caso di voli in più tappe, costituisce un passaggio spesso problematico.

E, in effetti, più problematico di così, proprio non si sarebbe potuto rivelare.

Tutti al nastro trasportatore che distribuisce valigie, borse e altri contenitori da viaggio, sperando di fare in fretta, visto che ormai mezzanotte è passata e non tutti abitano nella vicina Gallarate.

Ne passano pochi, di bagagli. Pochi davvero. Precisamente solo quelli dei passeggeri partiti direttamente da Monaco. Per noi altri, quelli della “coincidenza”, invece, per dirla in linguaggio biblico, solo pianto e stridor di denti. Qualcuno comincia ad arrendersi all’ineluttabile. Si forma una lunga coda davanti al banco dei “persi e ritrovati” per depositare la triste denuncia di smarrimento.

Prima di disbrigare le pratiche burocratiche necessarie, la notte diventa “notte fonda” con buona pace della stanchezza degli incolpevoli viaggiatori, me compreso. Senza contare del disagio che sopravviene allorché emerge la sinistra verità: a quanto sembra non si è trattato di un normale incidente di percorso, ma di una precisa scelta: visto che, a causa del ritardato arrivo del volo proveniente da Amburgo (esattamente quello sul quale avevo viaggiato io insieme ai miei sventurati compagni di sventura) la compagnia (o chi per lei) ha pensato bene che perdere ulteriore tempo trasferendo i bagagli da un aereo all’altro, di procedere all’immediato decollo.

Scelta che, se si vuole, potrebbe persino rivelare legittima, ma…

C’è sempre un ma, purtroppo, e, in questo caso, si tratta di un ma più grande di una casa, cara Lufthans(i)a. E te lo voglio spiegare parlandoti direttamente e con la massima schiettezza.

CONSIDERAZIONI (E RECRIMINAZIONI) FINALI

È mai possibile che una Compagnia (nota la maiuscola di rispetto) come Te, grande come Te, prestigiosa come Te, attenta alla clientela come Te, fieramente allemanna come Te, e potrei continuare con aggettivi ancora più roboanti, possa perdersi annegando per così dire in un bicchiere d’acqua?

Oh, sia chiaro, io comprendo perfettamente i problemi che Tu puoi incontrare macchiando l’impeccabile statistica dei Tuoi voli con un ritardo che va largamente oltre i limiti consueti. Mi rendo conto che qualcuno, là dove si prendono le decisioni, abbia valutato poco opportuno scontentare i passeggeri in partenza diretta da Amburgo (vogliamo chiamarli Hamburghers?), ma…

Eccolo, il ma!

… ma possibile che nessuno dei tuoi funzionari abbia pensato che la soluzione migliore, la soluzione certamente più corretta, sarebbe stata quella, semplicemente, di avvisare gli incolpevoli e malcapitati coincidenti della decisione assunta?

Uno scarno comunicato del tipo: “Ci scusiamo con i passeggeri provenienti da Amburgo , ma a causa dell’imprevisto e imprevedibile ritardo del loro volo, si è preferito accorciare i tempi programmando la spedizione dei bagagli per un momento successivo. Naturalmente tutto sarà recapitato direttamente al domicilio dei passeggeri coinvolti insieme alle nostre scuse“.

Non averlo fatto, per codardia assai poco teutonica o per semplice negligenza, ha causato ulteriori disagi, facilmente evitabili, essendo stati costretti gli incolpevoli viaggiatori Malpensanti (tra i quali il sottoscritto) a sopportare oltre al danno del mancato arrivo dei propri bagagli, anche la beffa di una colpevolmente (o dovrei dire dolosamente?) carenza d’informazione.

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Cara Lufthansa, anzi Luftahanzia, non lo fare mai più.

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